22mag2019

Mercurio nelle acque minerali italiane

ottimi i risultati dello studio del Cnr-Idpa

L’acqua minerale in bottiglia italiana è sicura per le basse concentrazioni di mercurio. Molto rassicuranti i risultati di uno studio dell’Istituto per la dinamica dei processi ambientali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Idpa), in collaborazione con l’Istituto di nanotecnologia (Cnr-Nanotec), le Università Sapienza di Roma, della Calabria (Unical), degli Studi di Ferrara, Ca’ Foscari di Venezia e Magna Graecia di Catanzaro e pubblicato sulla rivista Chemosphere.

I ricercatori hanno investigato la presenza di ultra-tracce di mercurio nelle acque in bottiglia italiane, rilevandone quantità trascurabili. Le analisi hanno riguardato, nel biennio 2014-2016, 244 acque confezionate in bottiglia di 164 diverse marche, rappresentanti il 64% dell’intero mercato italiano. Grazie a una tecnica analitica specifica si è determinato che i livelli di mercurio sono circa mille volte inferiori rispetto al valore limite di 1 microgrammo per litro previsto dalla Direttiva Europea 2003/40/CE.

“Il mercurio – spiega Massimiliano Vardè del Cnr-Idpa – è uno dei contaminanti più dannosi e indesiderabili, in particolare nell’ambiente acquatico. L’esposizione ad esso, anche a basse dosi, induce effetti avversi sul sistema nervoso centrale del feto, del bambino e dell’adulto e provoca, inoltre, significativa tossicità renale ed epatica, diminuzione della fertilità, alterazioni del sistema immunitario e danni al sistema cardiovascolare”.